PINI SEGNA, 1925-2012.
Spesso autore completo delle proprie storie a fumetti nonché (talvolta) editore di se stesso, Pini Segna si definisce il più prolifico autore Europeo di fumetti e a dimostrazione di questa affermazione troviamo un interminabile elenco di “characters” calati con disinvoltura in centinaia di avventure che spaziano attraverso i vari “generi” letterari quali il western, l’horror, le ambientazioni militari, erotiche, storiche e fantascientifiche. Un semplice elenco delle case editrici (editori come Tomasina, Editoriale Sportiva, Albi dell’Intrepido, Edizioni Pini Segna, Mario Massa editore, Edizioni della Bilancia, Stapem e Hydra dell’amico Zaccara, Edizioni Spada, Sepis, Daim Press, …) che hanno pubblicato le opere di Pini Segna -un autore poliedrico la cui sola sola abilità grafica (un vero manierista nell’uso del pennino) meriterebbe un posto di rilievo nella storia del fumetto popolare italiano- danno l’idea della vastità della sua produzione. Ancor più ardua è l’opera di chi voglia indicizzare lo sterminato elenco di testate uscite dalla fantasia del Pini che, bisogna sottolinearlo, è stato spesso spronato dai suoi editori ad una minore cura e ricercatezza del disegno a scapito di una maggiore produzione di tavole.
Pini Segna nasce a Firenze il 22 ottobre 1925 ed ha come compagni di classe Dario Fo e Franco Paludetti (i tre amici, tra l'altro, si ritrovano a Milano intorno all'anno 2000 per una serata in compagnia nel ricordo dei vecchi tempi).
Durante la guerra entra nei gruppi partigiani (le Masche) nella 48° brigata Garibaldi con il nome di battaglia "Rudy" e combatte nell’area delle Langhe.
Alla fine del conflitto si trasferisce a Milano dove, dopo essersi diplomato a Brera nel 1945, intraprende l’attività di illustratore disegnando alcuni episodi della storia delle Brigate del Popolo per conto di Enrico Mattei (futuro presidente dell’Eni).
Tra gennaio e
dicembre 1946 disegna per gli ALBI SPORTIVETTO inizialmente come supplementi a
SPORTIVETTO e poi come testata autonoma. Esordisce con la serie de L’UOMO
INVISIBILE, alias il poliziotto Red Taylor scritto e disegnato da Pini Segna;
di questa escono prima quattro albi del ciclo L’UOMO INVISIBILE CONTRO
‹ATOMAS›, poi un quinto come supplemento al n. 13 e altri due che inaugurano la
numerazione della Collana (nn. 1 e 2). A questa si affianca quella dell’AGENTE
K-6 e del suo aiutante Bingo scritta da Vincenzo Baggioli e disegnata da Pini
Segna; i nn. 1 e 2 sono supplementi ai nn. 27 e 28, mentre dal n. 5 ha doppia numerazione,
quella propria e quella della Collana (n. 5 = n. 3).
(dalla Guida al fumetto Italiano di Gianni Bono)
Serie L’UOMO
INVISIBILE CONTRO ‹ATOMAS›
01 [00] (00.00.46)
02 [00] (00.00.46)
03 [00] (00.00.46) - "Lo scenziato maledetto"
04 [00] (00.00.46) - "La fine di Atomas”
Serie L’UOMO INVISIBILE
05 [00] (24.04.46) - "La luce che uccide" (s13)
06 [01] (00.00.46) - "Condannato a morte"
07 [02] (00.12.46) - "Lotte sul mare"
Serie AGENTE K-6
01 [00] (00.08.46) - "L'agente K-6" (s27)
02 [00] (00.08.46) - "La banda dei falsari" (s28)
03 [00] (00.09.46) - "Il trionfo di K-6"
04 [00] (00.09.46) - "I pirati dell'aria"
05 [03] (00.10.46) - "Nell'India tenebrosa"
06 [04] (00.10.46) - "Il pozzo della morte"
07 [08] (00.12.46) - “K-6 non perdona”
Nel 1946 disegna “Il Giustiziere Mascherato” per l’editore “Nuova Aurora” e le avventure di “Tom Williams” nella Collana Oceano (entrambi realizzati -testi e disegni- per l’editrice Aurora, 1946).
Ancora nel '46 per "Scandalo" (numero di settembre-ottobre) disegna in 3 pagine a fumetti il Cineracconto "Passione Tzigana" e ...
... per le Edizioni Metropolis, su testi di Amilcare Medici, disegna il primo ed unico episodio de "il tesoro degli Incas"...
Nel 1948 collabora
all’ALBO TRICOLORE! Del quale escono almeno16 numeri di cui i primi otto con
testata e gli altri otto come IL TRICOLORE! Ogni albo a striscia pubblica un
diverso personaggio. La prima serie presenta I DUE BILL (DB) disegnati da Pini
Segna.
I DUE BILL
01 (25.12.48) - “L’incontro dei due Bill”
02 (01.01.49) - “La sfida dei 100 dollari”
03 (29.01.49) - “Geronimo all’agguato”
04 (05.02.49) - “Il rapimento di Miss Anna”
05 (00.00.49) - “La vallata degli scheletri”
06 (12.03.49) - “Il tesoro di Pat”
07 (03.04.49) - “Alle prese con Farrel”
08 (12.04.49) - “La fine di Farrel”
... Per l'Albo Victory Mignon nel 1947 disegna “Il Giustiziere Scarlatto” in 24 numeri e...
... ancora nel 1948 collabora con Nevio Zeccara alla realizzazione dei 70 albetti di "Texas Bill". Successivamente disegna “Wild Bill Hicok” (Editore Marte)...
... “Saetta e Volpe” (per “Alpe”), “L’isola dei mari perduti” (Edizioni Alpe) e...
...“Pantera Bionda” con Enzo Magni, in arte “Ingam”.
Nel periodo 1949-1951 l’editrice ARC (Casa Editrice della Gioventù) pubblica 20 numeri mensili di 64 pp del Gabbiano con "Soldino Giramondo” (successivamente raccolti in 3 fascicoli de “Il Gabbiano” nel ’58-‘59) di cui Pini Segna disegna i numeri #12 Soldino in Beciuania, #14 Soldino Marinaio e #16 Soldino Esploratore.
Pini Segna collabora ai disegni di “Tom Bill” un personaggio creato da Enzo Magni (inizialmente era “Tom Mix”) pubblicato nel 1949 e poi nel 1950-52 in “Avventure del Far West” delle Edizioni ARC; il personaggio verrà riproposto in Francia nella Collection Dynamite delle Editions Elan (1947-51) nelle riviste “Sciuscià” n°123-169, nella rivista “Gazelle Blanche” e a quella che le succederà “Ranch Magazine” n°1-44; le successive avventure usciranno su “Petits Moineaux” n.51-57 e in “Kansas Kid” n.85-103.
Nel '49 è nel gruppo di disegnatori che realizzano i 22 episodi di Capitan Mistero (edit. A.R.C. collana Corsari e Pirati)...
Del '49 è il numero unico "Utak, Il Sachem Bianco"...
Secondo varie fonti francesi tra il 1949 e il 1950 con lo pseudonimo di “Pinin” Pini Segna illustra 15 copertine della rivista francese “Gazelle Blanche” edita da “Sage” (dal n.29 del 17.01.1950 al n. 44 del 02.05.1950; le precedenti 28 sono illustrate da Enzo Magni). Ecco il dettaglio: #29 La reine des peaux-rouges #30 La loi des blancs #31 L'astuce de Grand Taureau #32 Le grand défi #33 Territoire de chasse #34 Le galop de la mort#35 Le sifflement du tomahawk #36 Les loups #37 Le fortin de Rugby #38 Le baril de poudre #39 La mort du traître #40 La fontaine des cerfs #41 La conquête de Bill Redy #42 La terreur de Komarka #43 La barrière de feu #44 Face à la mort. Ad una attenta osservazione delle suddette copertine, tuttavia, lo stile grafico sembra differire notevolmente da quello usato da Pini Segna per cui è probabile, per non dire certo, che si tratta di due diversi disegnatori.
Dal 1949 disegna alcune storie a fumetti per gli Albi dell’Intrepido e nello stesso anno realizza vari episodi di “Primo Carnera” (Torelli Editore); pubblicata dalla “Editrice Torelli” a partire dall’aprile 1947 e fino al marzo 1950, la serie “Carnera” pubblicava in ogni numero una storia a fumetti dedicata al più famoso pugile della storia d’Italia, scritta da Tristano Torelli e disegnata dai vari Franco Paludetti, Camillo Zuffi, Pini Segna, Piero Sartori, Dario Guzzon e Giovanni Sinchetto.
Del 1951 è il numero unico "Tour 1951: a chi la maglia gialla?"
Nel 1952 per le "Edizioni Pini Segna" realizza una serie western composta da 8 albetti formato striscia sull' Albo "Raid".
Nel 1951 per Tomasina disegna la serie a strisce “Piccoli Lupi” con le sottoserie “Marines” e...
... la lunga serie su striscia di “Ringo, lo sceriffo immortale”.
Sempre per Tomasina realizza testi e disegni di:
-Albo “Dix” striscia del “Albo dell’Intrepidezza” (27 numeri, dal n. 1 -1 settembre 1951- al n. 27 -1 marzo 1952-);
-“Billy, il piccolo trombettiere”;
-“Tornado Bill”;
-sei albetti della serie “Tornado Roy” (dal n. 1 -8 marzo 1952- al n. 6 -12 aprile 1952-);
-la serie su striscia “Pattuglia K”di 36 numeri, dal n. 1 (5 luglio 1953) al n. 36 (5 marzo 1954);
-“Rajmù”, 18 strisce del 1954 (titoli: 1. La leggenda della jungla 2. Inferno verde 3. Il tam tam della morte 4. Il cane fantasma 5. La città deserta 6. Selvaggi bianchi 7. Il trono di Kartamea 8. La porta della morte 9. Il nuovo re 10. La scomparsa di Beux 11. La fossa dei giaguari 12. Fuga disperata 13. Fiamme nella foresta 14. Il figlio del duca 15. L'amico di Rajmù 16. I cacciatori di teste 17. L'idolo infernale 18. La montagna di fuoco).
-“Alan lo Sceriffo Nero” 22 strisce dal 10 novembre 1954 al 6 aprile 1955 (in ogni copertina appare anche “Scarì, il Piccolo Somalo” sostituito dal n.17 in avanti da “Joe Ring Pugno Proibito”.
Ecco l'elenco del doppi titoli:
#1 Fuoco alla frontiera / Scarì, il piccolo somalo
#2 Posto di blocco / Missione speciale
#3 Posto di blocco / I due ghepardi
#4 Sull'orlo dell'abisso / Colpi di staffile
#5 Galoppata infernale / Amara sorpresa
#6 La valle della morte / Perfido invito
#7 La collana di rubini / La terrra dei leoni
#8 L'imboscata / Brutto incontro
#9 Le sette querce / Mao Mao
#10 Il carro distrutto / La fossa dei coccodrilli
#11 La roccia divelta / Nuvola misteriosa
#12 Toro Grigio / Lotta mortale
#13 Colpi di fucile / Reticolato
#14 L'allegra pattuglia / Brutto momento
#15 A ruota libera / Staffetta eroica
#16 L'arresto di Queeg / Volo radente
#17 Knock-out / Duello rusticano
#18 L'uomo mascherato / Il messaggio
#19 Lampi nel buio / Fuga disperata
#20 Salti nell'acqua / La capanna sul fiume
#21 Verso l'ignoto / Spari nel buio
#22 La vittoria di Joe / Piano diabolico
Nel 1955 per l’Albo i Dinamici scrive
e disegna PICCOLO CLOWN, una serie a striscia ambientata nel mondo del circo
con protagonista il biondino Dich. In appendice vengono pubblicati i racconti
“L’oro della valle rossa” e “L’ultimo cow boy”, ancora di Pini Segna.
Titoli:
1) Cannon Boy
2) Cipo e Sten
3) Addio nonno Gip
4) Solo
5) Una storia incredibile
6) Una strana epigrafe
7) Il redivivo di Portolungo
8) La verità trionfa
9) Verox
10) Gipo il pericolo pubblico
11) Non perdetelo d’occhio
12) Rachele la donna della gang
13) L’uomo incappucciato
14) L’ultima impresa
15) L’uomo della mezzanotte
In Francia lo “Sceriffo Nero” Alan Gray, tradotto in “ALAN LE SHÉRIFF NOIR”, viene pubblicato su “Messire” N° 11, 14 (Ottobre 1965 e Agosto 1966) con i titoli:
N°11 : Le collier de rubis 130 pp
N°14 : Contrebande 18 pp
^ Nel 1951 per l'editore "Tomasina" realizza quattro strisce di "Buffalo Bill, l'Eroe della Frontiera".
Nel 1952 sempre per Tomasina disegna 30 albetti su striscia de “L’Arciere Fantasma” (con Freccia e Mancino). Dal 1954 nascono “Il Figlio del Campione”...
... e una lunga serie di personaggi su striscia come “Indian Kid” e "Brados". Il primo dei due viene pubblicato in una serie di albi (almeno 6 numeri, spillati?) di medio formato, poi in albetti piccolo formato (almeno 12 tra cui "Il Pistolero", "Satan-Blak"...) e uscirà anche in una serie di supplementi Collana Folgore ("Tra due fuochi") formato striscia per le ed. S.T.E Pini Segna ...
... entrambi questi personaggi furono utilizzati anche nel 1957 nelle versioni "albo";...
... poi è la volta de “i Tre Moschettieri”; ...
...“Freccia Azzurra”e la serie “L’ultimo Marine” sugli Albi Condor;...
... i “Tre Sceriffi”, “Furio”; “Nik Starter” Poliziotto per forza (9 strisce tra il 1952 e il ’53), “Mark”; “Il Gigante Mirko” (un personaggio di Augusto Pedrazza); lo Scienziato “Fulgor”; “Il Nemico degli Indiani”...
... “Lo Scout Solitario” e il “Capitano di Ferro” che uscirà in vari numeri del “Albo Folgore”. Nei primi anni ’50 è nel gruppo di disegnatori che realizzano il mensile “Yabu” delle Edizioni Alpe.
-“Carabina Jones” (Tomasina, 27 numeri su strisce di 32 pp, dal 11/03/1953 al 12/07/1953), in parte ripubblicato sulla francese “Brik” N° 1, 2 (aprile-maggio 1958) per “Aventures et Voyages”.
Ecco i titoli dell'edizione italiana di “Carabina Jones”:
N°1 : Drammatico ritorno
N°2 : Ombre nella notte
N°3 : La tribù dei Corvi Neri
N°4 : La valle del silenzio
N°5 : Il sosia
N°6 : L'astuzia di Piccola Volpe
N°7 : Gioco pericoloso
N°8 : Il grande confronto
N°9 : Tragico errore
N°10 : Lotta disperata
N°11 : Il segnale
N°12 : Terra bruciata
N°13 : Il villaggio della desolazione
N°14 : I serpenti del deserto
N°15 : L'oasi d'oro
N°16 : Il tesoro dei Maya
N°17 : Regno sotterraneo
N°18 : Piccola Volpe scompare
N°19 : Ultima speranza
N°20 : Fra le fiamme
N°21 : La carica
N°22 : La grande battaglia
N°23 : Assalto alla diligenza
N°24 : Il nemico misterioso
N°25 : La trappola infernale
N°26 : I ladri di bestiame
N°27 : Giustizia è fatta
“Gim Falco” (aka “Bill Falco”, “Jim Falco”). Nel 1954 ancora per “Tomasina” Pini Segna scrive e disegna il personaggio di “Gim Falco” che uscirà in 42 strisce di 32 pp dal 20 gennaio al 3 novembre (titoli: N°1 : Tracce di sangue N°2 : Pioggia di fuoco N°3 : Frecce sul fiume N°4 : L'ora della morte N°5 : Lo sciacallo di Okalan N°6 : La stella verde N°7 : La pista del Nord N°8 : Polvere d'oro N°9 : La montagna maledetta N°10 : L'uomo con gli occhiali N°11 : Il barile di sidro N°12 : La locanda rossa N°13 : L'agguato N°14 : Tre contro uno N°15 : Lotta selvaggia N°16 : Gli avvoltoi N°17 : La città dei banditi N°18 : Caccia all'uomo N°19 : Cerchio di fuoco N°20 : La spilla d'argento N°21 : Il campo degli arapachesN°22 : Riscatto eroico N°23 : Provocazione N°24 : Il rinnegato N°25 : A spron battuto N°26 : Ridda infernale N°27 : Fort Miles N°28 : Gran rapporto N°29 : Allo sbaraglio N°30 : Oplà! N°31 : Spade incrociate N°32 : L'indiano ferito N°33 : I pirati della prateria N°34 : Razzia N°35 : Nodo scorsoio N°36 : Covo segreto N°37 : Il disertore N°38 : Il ponte di ferro N°39 : Belva in agguato N°40 : Il giaguaro N°41 : Battaglia indiana N°42 : Raggio di Luna).
Nel 1959-60 la rivista francese “Apache” delle Edizioni “Aventures et Voyages” ripubblica (dal .4 al n.7) alcuni episodi del personaggio rinominandolo “Bill Falco” e successivamente sarà la rivista “Mago” dell’editore “Jeunesse et Vacances” a ripubblicarlo con il nome di “Jim Falco” in sei episodi di 32 pagine (N°1 : Le cavalier solitarie N°2 : Des ombres dans les rochers N°3 : Le secret de l'onampum N°4 : Terreur sur le lac N°5 : Le rapt de Marion N°6 : La piste des buffles).
Nel 1955 pubblica racconti brevi negli albi Tris di Tomasina (Albi Intrepidezza, 12 numeri)...
"Ray Ranger" è un western uscito in un numero unico per gli Albi Busta e ripubblicato in appendice alle testate Spada. nel 1959 per le Edizioni Pini Segna realizza in formato striscia i due numeri unici in b/n "Missione al West" e "I Disperados".
"Jutak". Nel 1956-7 scrive e disegna le
avventure “Jutak” sull’omomimo albo spillato (copertine comprese) le cui
avventure saranno poi ripubblicate in racconti completi nel 1957 nella raccolta
“Gli Invincibili” (con copertine di Emilio Uberti) uscito come supplemento a
“Jungla Avventurosa”, ed. Il Ponte.
"Penna Bianca". Del 1956 è anche il personaggio di “Penna Bianca” che (forse dopo aver goduto degli onori di una serie omonima) è stato pubblicato con le copertine del solito Uberti negli albi di 240 pagine “Furia Rossa” come supplemento a “Jungla Avventurosa”.
"Aquila Rossa". Del 1957 è “Aquila Rossa” i cui episodi vengono raccolti in racconti completi sugli albi “Furia Indiana” (ed. Il Ponte) con le copertine di Emilio Uberti.
Nel dicembre 1957 e nel gennaio-febbraio 1958 escono due fascicoli, in formato microscopico, di una nuova collana che non avrà poi seguito, "Astroman", sottotitolo “Astro racconti”. Editi a Milano dalle Edizioni RAID di Pini Segna, a cura di quest’ultimo, pubblicarono due romanzi di Ennio Missaglia, uno firmato col suo nome e uno con lo pseudonimo di K. Irish-Estley; le copertine sono di Walter Cremonini. Pini Segna illustra i racconti di Ennio Missaglia ("Gli Ultra-Uomini").
... e nello stesso anno per Tomasina realizza la serie “Bwana Jim” negli albi a striscia Guizzo; in questi anni avvia al fumetto il talentuoso Emilio Uberti che dopo una breve ma intensa attività di fumettista si dedicherà alla carriera registica.
^ Sempre per Tomasina scrive e disegna la serie "Desperados" negli albi "super raccolta RIKI".
Scrive e disegni vari numeri unici come "I Tre Avventurosi".
^ Per l’editore “Il Ponte Milano”, da agosto 1958 a luglio 1959 realizza le strisce “I Tre del West”...
... unite poi in 4 Raccoltine in bianco e nero e a colori con racconti completi dal numero 1 al 27; le strisce contenute sono cosi divise: Uomini Indomiti dal n° 1 al n° 8 ; Fuoco alla frontiera dal n° 9 al n° 15 ; Pascoli ardenti dal n° 16 al n° 21 e infine la Selva dei forti dal n° 17 al n° 27.
^Ancora nel 1958-59 come supplemento all' albo "I TRE DEL WEST" dà vita ad alcuni albi giganti con racconti completi a Fumetti in b/n e a colori. Le copertine sono firmate da Emilio Uberti. All’interno anche altre Storie e Personaggi: Storielle mute, Rubriche: nel mondo degli Animali, Galleria del West e Racconti a fumetti di guerra e avventura come: il ponte di Lahor di Missaglia , Vampa sul mare e la Goletta Corsara di Pescador , Marines sull' oceano , Un impresa difficile ; pubblicità di Aquila Rossa , Giochi e passatempi.
Tra il ’58 e il ’59 pubblica la collana mensile a striscia Gill Bart (6 numeri, dal n. 1 luglio 1958 al n. 6 febbraio 1959) con i vari personaggi (alcuni ripresi da precedenti pubblicazioni): “Gill Bart”; “Domino, il Mago del West”; “West King”; “King Prater"; “L’Alfiere” (albo mensile uscito in 5 numeri di 96 pp dal n. 1 -aprile 1960- al n. 5 -settembre 1960- con “Glory Men”, “Giungla King”, “Brados”, “Piccoli Rangers”), e infine la serie di albetti quindicinali “Glory Men” (con “Gill Bart”).
^ In particolare l'Hogartiano "L'Alfiere" gode gli onori di una propria serie (forse di soli 3 numeri) in formato albo gigante della serie "Gill Bart".
Del 1957 è la “Collana Dick Montana” con “Duello nel Far West” (in appendice “Piccoli Lupi”) e del ’58 è la serie formato albo “il nuovo DICK MONTANA” (di cui realizza, come sempre, anche le copertine). Per le “Ed. della Bilancia” realizza l’albo “Duello” di 32 pp con 4 episodi di “Black Bow il Cheyenne”.
Su testi di Luigi Motta disegna “Il Capitano del Samarang” sul mensile Selezione dei Ragazzi, Fabbri editore, dal n. 2 del novembre 1958 al n. 7 dell'aprile 1959.
Nel 1960 in collaborazione con Enzo Chiomenti per "Tomasina" (Albo i Dinamici) disegna il personaggio “REX Lo Sparviero del Mare” dal n.47 al n.55, un personaggio ispirato ai precedenti "Roal" e "Aquaman" che è stato ripubblicato anche all'estero.
^ Tra il ’59 e il ’61 come editore dell'omonima casa "Editrice Pini Segna" è tra i primi editori italiani a pubblicare i personaggi MARVEL che vengono proposti nella serie "Albo Dakota" di cui disegna le copertine. L"Albo Dakota” è uscito in 10 numeri spillati nel 1959 con la riproposizione del personaggio pubblicato negli USA dalla Marvel “Kid Due-Pistole” ("Two Gun Kid" del 1953 realizzato da Joe Maneely, Charles F. Miller, Jack Davis, Marie Severin e Dick Ayers) e di "Gunsmoke Western" ripubblicato probabilmente con altri titoli. Ecco il dettaglio:
GUERRA TRA DISPERATI -
War On
Rustlers’ Range!
Dick Ayers
(Pencils) Dick Ayers (Inks)
IL "VERO" UOMO -
The Moonlight Rustlers -
Reed Crandall (Pencils) Reed Crandall (Inks)
PANICO -
Stampede! -
PULEDRO SELVAGGIO -
Maverick!
Alfonso Greene (Pencils) Alfonso Greene (Inks)
UOMO CHE HA SBAGLIATO UNA VOLTA -
Marked Man!
Sol Brodsky (Pencils) Sol Brodsky (Inks)
UN UOMO STRAORDINARIO -
The Revenge Of Will Larrame
Marvin Stein (Pencils) Marvin Stein (Inks)
UOMO CHIAMATO NATCHEZ -
A Man Called Natchez!
Stan Lee (Script)
I DUE KIM -
[It Happened In A Speack Of A Town…]
Don Heck (Pencils) Don Heck (Inks)
LA TRAPPOLA NON SCATTAVA -
His Back To The Wall!
Jack Keller (Script) Christopher Rule (Pencils) Christopher
Rule (Inks)
Per la stessa casa editrice pubblica:
-“Giungla King” (1960, albetto tascabile) contiene Kid Due-Pistole nei numeri 5, 6, 7;
-Albo “Dick Montana” (1960-61, vari formati) 5, 6, 8, 12, 13;
-“Gill Bart” (1960, vari formati) contiene “Kid Due-Pistole” nei numeri 1-6;
- “Serie Dakota”, striscia del 1960 (“I Volontari del Sud”);
-Albo “Gill Bart” (1960, vari formati) contiene “Kid Due-Pistole” nei numeri 1-5;
-Albo “Super Raid” (1960-61, libretto) contiene “Kid Due-Pistole” nei numeri 1-14;
-“Marines”, mensile nell’Albo Super Raid (1961).
Tra il 1961 e il 1962 nella Collana Folgore propone la lunga serie su striscia “Tim e Ox”.
Nel 1961 per le Edizioni Pini Segna realizza l'album di figurine "Cavalli e Cavalieri...
Nel 1962 è la volta di “Addio Ringo”; sempre del ’62 è la serie su striscia di “Kim della Jungla” della Collana Folgore, un personaggio che verrà successivamente ripreso nel formato pocket e che conterrà anche le serie “Blah Bow” e “Poney Expres” di cui realizza anche alcune buste di carta per la collana "Sioux Edizioni".
Nella Collana Folgore fanno il loro ingresso anche "Warpat", un sakem indiano che forse viene pubblicato nel solo racconto completo dal titolo "Grido di Guerra", e ...
... il decadale "Avventura nel Montana"; probabilmente anche questo in numero unico. Nel ’63 disegna i supplementi “Andar” (una serie edita dalla “collana del Puma”) e "Missione Pericolosa".
Sempre nel 1963 per il n.15 della rivista francese “Banga” scrive e disegna l’episodio western “Le plan de Yatanka” che ha per protagonista “Jack Tempete”.
“Omaha”. Tra il 1963-64 disegna il personaggio western “Nick Omaha” su sceneggiatura di Yves Massa per la rivista mensile “Omaha” delle “Editions des Remparts” (che succede al petit format “Arizona”) che esce in 17 numeri di 68 pagine da gennaio ’63 ad agosto ’64. la rivista ospita anche una seconda serie (di guerra) scritta e disegnata da Pini Segna, “Jim Glen”.
Ecco i titoli delle pubblicazioni di “Omaha”:
Un numero speciale gigante di 84 pp è uscito nel giugno 1963.
Nel marzo 1964 pubblica la raccoltina in numero unico "Blak Bow" riprendendo un personaggio gia utilizzato in precedenza cui ha leggermente modificato il nome (una tecnica usata piuttosto spesso da Pini); lo stesso personaggio è protagonista anche del numero unico "L'Uomo del River", ediz. Pini Segna (1064) e dellas raccoltina "Missione al West". Nello stesso anno viene pubblicata anche la raccoltina in formato striscia - in numero unico - "I Desperados"
Tra il 1965-’66 affiancato da Giuseppe Montanari e Leo Cimpellin disegna le avventure a fumetti di “OS 117”, il personaggio di Jean Bruce, un mensile formato libretto di 128 pagine per la “Collana Mirage” della “Sepim” (dir. A. Restelli). Ecco l’elenco dei titoli:
(1965)
1.Lila di Calcutta
2.Destinazione Tokyo
3.Morte a Hong Kong
4.Sangue sul Bosforo
5.Operazione Strip
6.Fiamme sull'Artico
(1966)
1.Affare n.1
2.Missione Patagonia
3.L'ultimo quarto d'ora
4.Delirio in Iran
5.Sirtaki pericoloso
6.Colpo gobbo a Mosca
7.Chi parla crepa
8.La corda al collo
9.La donna di Sakalin.
^Degli anni '60 è anche il numero unico "Fiamme alla Frontiera".
Nel ’66 viene ripreso “Glory Men” (Il fumetto del coraggio, Edizioni della Bilancia), un albo mensile di 128 pp in b/n uscito in 4 numeri dall’ottobre ’66 al gennaio ’67 con i disegni di Pini Segna e Gino Dauro. La pubblicazione proseguì con il nome di “Kaputt” con “I Volontari del West”, un quindicinale di 64 pagine che uscì in due numeri nel febbraio del ’67. “Glory Men” tornerà in edicola con 6 numeri mensili (dal dicembre ’69 al maggio del ’70) con 128 pp e i disegni di Pini Segna e di Annibale Casabianca per la “Edital, Edizione Italiane”.
Nel 1965 contribuisce alla realizzazione dell’erotico “Infernal” (un clone di “Diabolik”) -di cui Magnus disegna il terzo numero- uscito in 28 albi che nel 1967 vengono in parte ripubblicati in Francia in 5 tascabili dalle “Editions de Poche”.
Sempre nel ‘67 riprende la “Pattuglia K” e la ripropone con nuove storie negli “Albi Gioiello”, 13 pubblicazioni quindicinali di 67 pagine con in appendice le avventure di “Dix”, un altro vecchio cavallo di battaglia.
^“Dix” (Albo Gioiello).
Nel 1968 disegna alcuni episodi di “Sangòor”, un “nero” per adulti pubblicato in 12 numeri da “Nuova Edizioni Hydra” realizzato da Giancarlo Tenenti con Bonzi e D'Olzano (copertine dello studio Tenenti).
Ancora per Stapem disegna la serie (copertine comprese) de “I VALOROSI, ciò che è veramente successo sui campi di battaglia di tutto il mondo”:
I VALOROSI
Editrice Stormo, via Camperio 9, Milano
dir. resp.: Amos Zaccara
mensile cm 12,5x17,4 192 pp bn + cop dq L.200
11 numeri, dal n. 1 (1972) al n. 11 (novembre 1972)
I VALOROSI
ciò che è veramente successo sui campi di battaglia di tutto
il mondo
Edizioni Stapem, via Camperio 9, Milano
dir. resp.: Amos Zaccara
mensile cm 12,5x17,5 162 pp bn + cop 4+1 dq L.200
6 numeri, dal n. 1 (1973) al n. 6 (ottobre 1973)
(dal sito www.lfb.it)
^Pini Segna, Mandrake,1966 - FRATELLI SPADA
Successivamente per Dardo disegna le avventure di “Capitan Miki” e di “Blek Macigno” (EsseGesse). E’ poi la volta di “Il Principe Ribelle” (una "trasposizione" del Raymondiano Flash Gordon), “Mandrake” e “L’Uomo Mascherato” (Fratelli Spada).
“Kriminal”. Negli anni 1965-66 per l’Editoriale Corno disegna “Kriminal”, il celebre personaggio “Noir” creato nel 1964 da Max Bunker (Luciano Secchi) e Magnus (Roberto Raviola); ecco l’elenco dei numeri disegnati da Pini Segna su testi di Max Bunker ed Erasmo Buzzacchi:
#15 “Rapina al Derby”,
#18 “Serkow il Mago”,
#21 “La Pista della Morte”,
#24 “Smacco Infernale”,
#27 “Ecatombe in Tecnicolor”,
#45 “la Bionda ama l’Arte”,
#66 “Il Dannato Suono del Gong”.
“Zakimort”. Nel 1965 è nel gruppo di disegnatori che realizzano “Zakimort” (La Donna dai 2 Volti), un personaggio creato da Pier Carpi che verrà pubblicato fino al 1974 per un totale di 115 albi nella collana “Occhio Segreto” della “Editrice Cea” di Gino Sansoni; alcune storie verranno rimontate e ripubblicate su “Vip Pocket” nel 1974 e infine, nel 2003, i primi due numeri verranno stampati a colori da “Editoriale Mercuri”. Di “Zakimort” Pini Segna disegna anche la seconda parte del primo numero “La Morte Bionda” (disegnato per l’altra metà da Aulo Brazzoduro).
“Akim”. Duratura e prolifica è la sua collaborazione al personaggio di Roberto Renzi e Augusto Pedrazza “Akim” (pubblicato da “Tomasina” dal 1957 al 1967) del quale disegna numerosissimi episoli (matite e/o chine) e varie copertine. Dal 1976 verranno pubblicate le nuove avventure di “Akim” da “Altamira” (1976-1980) e da “Quadrifoglio” (1980-1983). Segue la realizzazione del personaggio anche per la Francese “Editions Aventures et Voyages” (gli stessi albi verranno poi adattati al formato italiano e ripubblicati da Altamira)per la quale Pini Segna inchiostra buona parte dei “petit format” (albetti di 132 pagine) dal n.354 al n.668.
Per Tomasina disegna anche tutte le 45 copertine “giganti” della quinta serie di Akim nel 1967-1968. Nel 1980 per l’edizione italiana di “Akim” (Altamira alias Bonelli) su sceneggiatura di Renzi disegna gli albi:
n.44 “La Regina della Galassia”;
n. 45 “Le Spade di Ghiaccio”;
n. 46 “Caccia al Tesoro”;
n. 48 “Il Tiranno dell’Isola”; inoltre inchiostra parte del n.60 “Diabolica Congiura”.
Molto amato dai lettori Francesi “Akim” viene pubblicato da “Aventures et Vojages”:
Bengali N° 1 al 6, 8 a 129 (da Giugno 1959 a Novembre 1988)
Akim Color N° 1 a 133 (da Dicembre 1967 a Febbraio 1979)
Da ottobre 2005, “Akim” è ritornato nella seconda parte di “Capt'ain Swing” seconda serie (n°138) per “Mon Journal Multimédias”.
Negli anni '60 disegna le cover di 5 buste di carta per "Prateria" contenenti 2 albi a fumetti.
^ Nel 1967 per “Ed. della Bilancia” scrive e disegna l'elegante “Buck Kajman” che propone in una serie di albi omonimi.
^Nel 1972 per la “Stapem” di Nevio Zeccara realizza la serie tascabile “Sergente Dix” di cui disegna tutte le copertine e l’episodio n. 1...
^ ... mentre per Sepis ripropone la serie di 8 albi “Hombre” nella “Collana il Grande West”.
^ Nel 1973 per Stapem realizza la serie di 11 albi western in formato bonelliano “Western Clan”...
^ ... e le copertine dell'albo “I Racconti scritti col Mitra”.
Sempre negli anni ’70 realizza la serie di albi “Maxi Fumetto dell’Inconscio” (ciascuno con oltre 200 pagine di racconti scritti e disegnati dallo stesso Pini).
"Matamor". Nello stesso periodo realizza “Matamor” (5 albi per Saes)...
^...“Drake” (5 albi per Saes)...
...e “Thalàko”pubblicato dalle "Edizioni Edis" e successivamente raccolto nell’Albo Edis "Grandi Avventure" (11 numeri tra il 1973 e il 1974) con fumetti brevi di Pini Segna e di altri disegnatori e con varie rubriche (enciclopedia, articoli di sport, figurine del west).
Ancora degli anni ’70 è la serie di albi “Giovani Leoni” con storie di guerra affiancate dalla riproposizione di “Dick Montana”.
^ Nel 1975 disegna le copertine di una serie di supplementi alla "Collana Cosmo", si tratta di tascabili che spaziano nei vari "generi".
Del 1976 è il bimensile “Albo Kondor” scritto e disegnato da Pini per “Mario Massa Editore” (probabilmente uno pseudonimo dello stesso Pini Segna) in 3 albi di grande formato, ciascuno con 3 storie a fumetti di varie ambientazioni, in b/n:
-Albo Kondor n.1 (aprile-maggio 1976) “I Fuochi del Terrore” con i tre racconti a fumetti “I Fuochi del Terrore”, “I due Capi” e “Furore a Mikoa Kosaki”;
-Albo Kondor n.2 (giugno-luglio 1976) “I Dannati del Pacifico” con i tre racconti a fumetti “I Dannati del Pacifico”, “Submarine Attak” e “Il Ritorno del Killer”;
-Albo Kondor n.3 (settembre-novembre 1976) “L’Ultimo Scontro” con i tre racconti a fumetti “L’Ultimo Scontro, “Un Marinaio nella Giungla” e “Chi dei due?”. In quarta di copertina viene annunciata la chiusura della serie Gigante che continuerà ad uscire in edicola in formato pocket dal 15 novembre ’76.
“El Kondor”. Tra il 1976 e il 1977 ancora per “Mario Massa Editore” Pini scrive e disegna il tascabile “El Kondor”: El Kondor#1 (L’artiglio del Kondor), e El Kondor#2 (Nel Nido dei Rapaci; Il Patto degli Dei; Cataclisma!!); viene annunciata l’uscita anche di un terzo numero “Brigata Selvaggia” che però non verrà mai stampato.
Nello stesso anno esce l'albo in piccolo formato (numero unico?) "Tamburi di Guerra" come suppl. albo Kondor.
Nel 1988 per Sepis s.r.l.,una delle sue tante case editrici condivise con Amos Zaccara, scrive e disegna una avventura di “Silyus” (“Un branco di Jene”) pubblicata in 46 tavole acquerellate sull’albo “Comix Story” (Nuova edizione Collana Hombre) con in appendice un paio di “vecchie” storie di Buck Kajman...
...e realizza il personaggio “Glory Girl” (storie e disegni, 2 racconti accertati di 53 pp in b/n dai titoli “La Star delle stelle” e “Uomini nel Gorgo”) su "Pentotal" Collana Hombre.
Parallelamente all’attività di disegnatore svolge quella di illustratore per varie riviste (realizza parecchie illustrazioni di Tex per l’albo “Cavalcando con Tex”) e copertinista (Delirium, Raptus, Akim, Albo Kondor). Tra gli anni ’70 e ’80 disegna alcuni fumetti erotici per “Elvifrance”ed è nel gruppo di disegnatori che realizzano la vampiressa “Tania Mc Nought” pubblicata in Italia da Edifumetto su “Sukia” dal 1978 al 1986 e in Francia su “Electrochock” (60 numeri dal 1983 al 1987) e nel 1980 su “Les Speciaux EF” n.1 (La Fille de Dracula), n. 3 (La Main Coupée) e in vari numeri di “Les Grands Classiques de l’Epouvante”.
Dal 1975 è nel gruppo di disegnatori che realizzano l’erotico “Il Montatore” (Publistrip, 1975-1982) con le copertine di Milo Manara e che ha per protagonista una versione a fumetti dell’allora celebre Lando Buzzanca; questa serie viene proposta mensilmente in Francia dal 1978 con il nome di “Prolo” (in seguito, nel 1982, dopo varie interdizioni della censura il petit format diventerà “Le Nouveau Prolo” per poi essere chiuso definitivamente l’anno successivo) e il protagonista prende il nome di “Spidy”.
Ancora per “Elvifrance” disegna in alcuni albi delle riviste “Cauchemars” (un petit format pubblicato in 17 numeri dal 1989 al 1991), alcuni episodi di “Salut les Bidasses” (180 numeri dal 1975 al 1991) e, con lo pseudonimo di “Pena”, disegna (forse) su “Forces du Mal”.
“Zagor”. Verso la fine degli anni ’70 Pini Segna riceve la chiamata di Sergio Bonelli e per la sua “Daim Press” disegna numerosi episodi di “Zagor” su testi di Sclavi, Canzio, Castelli e Nolitta (nom de plume di Sergio Bonelli); ecco l’elenco degli albi:
-Zagor n.141 “I due Ostaggi”(aprile 1977), da pag. 60 a pag. 98, “La Macchia Verde” (di Guido Nolitta/Pini Segna);
-Zagor n.142 “I cannibali di Green Spot” (maggio 1977);
-Zagor n.143 “Masai Killer” (giugno 1977);
-Zagor n.144 “Il Signore dei Serpenti” (luglio 1977);
-Zagor n.152 “Missione Compiuta!” (marzo 1978), da pag. 42 a pag. 98, “Il mistero di Tampa Town” (di Alfredo Castelli/Pini Segna);
-Zagor n.153 “Fantasmi!” (aprile 1979);
-Zagor n.165 “La resa dei Conti” (aprile 1979), da pag. 37 a pag. 98, “Morte di uno sceriffo” (di Decio Canzio/Pini Segna);
-Zagor n.166 “Incendio a Forte Jericho” (maggio 1977);
-Zagor n.167 “L’uomo Invisibile” (giugno 1977);
-Zagor n.170 “Banditi senza volto” (settembre 1979) di NolittaPini;
-Zagor n.171 “Viaggio senza Ritorno” (ottobre 1979);
-Zagor n.172 “L’Ultimo Vichingo”;
-Zagor n.221 “Colpo su Colpo” (dicembre 1983), da pag. 55 a pag. 98, “Un uomo nella notte” (di Tiziano Sclavi/Pini Segna).
-Zagor n.222 “Il Profeta” (gennaio 1984).
Rimane invece inedito l'ultimo racconto di Zagor disegnato da Pini Segna e scritto da Giorgio Pezzin "Il re di cuenca verde".
Nel 1983 per l'Editrice Rama (probabilmente dello stesso Pini Segna) scrive e disegna due episodi a fumetti destinati ai 2 albi a colori "Storie Oggi, I Moderni a Fumetti" dai titoli: #1- L'Inferno Addosso; #2- A 17 Anni si Piange.
Nel 1991 pubblica la serie di 6 albi “Pentotal” (copertine comprese) dove, tra le altre cose, ripropone le avventure di "Glory Girl".
A coronamento della sua opera nel 1995 giunge la mostra curata da Gianni Bono “Pini Segna racconta” e l'inserto speciale della rivista Fumetto a lui dedicata mentre, grazie a Marcello Toninelli, Fumo di China gli intitola la “Targa Pini Segna”.
Negli anni ’90 Pini Segna si trasferisce nelle amate Langhe, a Dogliani, dove, dopo aver realizzato alcune pagine a fumetti per la seconda edizione de "L'Avventura della Sindone" ed. Lo Scarabeo, abbandona quasi totalmente il fumetto (fatta eccezione per alcuni sporadici racconti come...
... ^ “Il Surfo Magico” (realizzato per una rivista specializzata in snowboard)...
... e si dedica all’attività di ritrattista utilizzando la tipica tecnica del puntinismo che gli vale la Mostra "Gente di Langa" il 23 dicembre 2006 nel corso della quale riceve il premio “Una vita per l’Arte”. Numerosi sono i progetti rimasti incompiuti a causa della difficoltà di trovare un editore: i tempi sono cambiati.
Disegna anche per la rivista del prof. Giuseppe Martino "Dogliani e la sua Langa" per la quale realizza numerose illustrazioni...
^ Pini Segna, illustrazioni per "Dogliani e la sua Langa" (Litografia Giotto)
*********************************************************
Guardando al passato il vulcanico Pini Segna non ha mai nascosto un pizzico di orgoglio mitigato dalla proverbiale modestia con cui si è sempre attribuito non un grande talento ma una “Aurea Mediocritas”. Gli ultimi anni lo hanno visto ritirarsi malinconicamente dal mondo del fumetto al quale ha dedicato fino in fondo tutta la sua energia creativa e il suo entusiasmo con il rammarico, a suo dire, di non aver lasciato un segno tangibile della sua attività.
Dal 2008 soffre di una grave forma di alzheimer sviluppatosi dopo un incidente. Viene ricoverato in una clinica delle sue amate Langhe dove muore il 13 settembre 2012 per arresto cardiaco. Le esequie funebri si svolgono il 14 settembre quando tutta Dogliani si stringe attorno a lui nella chiesa parrocchiale per l'ultimo saluto.
Bibliografia raccolta da Luca Pozza
Tutti i DIRITTI di IMMAGINI e PERSONAGGI e RIFERIMENTI a CASE EDITRICI, a BRANDS e LOGHI sono © dei RELATIVI AUTORI o POSSESSORI.
contributi
* L'avventura si è conclusa di Marcello Toninelli
Se n'è andato anche lui. Pini Segna. A molti il suo nome non
dirà niente, o poco, eppure ha attraversato la storia del fumetto italiano ed
europeo come uno schiacciasassi, macinando pagine su pagine di personaggi a
fumetti, molti creati da lui (Ringo, Giungla King, Buck Kajman, Hombre,
Matamor...), altri realizzati come semplice collaboratore (Zagor, Zakimort,
Kriminal,Akim...). Certo, apparteneva a quell'epoca e a quella parte di mondo
editoriale in cui i fumetti si facevano in fretta, badando più alla quantità
che alla qualità, e lui non si è mai tirato indietro, anche perché quel modo di
fare era probabilmente in linea con la sua natura vulcanicamente generosa. E
pur tuttavia riusciva qua e là, soprattutto in certe pubblicazioni di cui era
anche editore, a regalarci una copertina o un'immagine di presentazione
cesellate con particolare cura, e allora il suo bel disegno classico e il
tratto elegante, morbido, "uscivano" dalla media e ci parlavano delle
effettive capacità e della passione sincera dell'autore.
Come ho più volte raccontato, io lo scoprii sulle pagine di
Tim e Ox, un western fantastico di taglio feuilletonistico di cui mi innamorai
perdutamente. Al termine della serie ossessionai per mesi il mio edicolante
chiedendogli se era arrivato il primo numero di Rio Cid, la nuova serie
pubblicizzata negli ultimi numeri della precedente e poi mai uscita. Perché
questo era Pini Segna, come editore: mille idee che avrebbe voluto realizzare,
e la dura legge dei conti che a volte gli impediva di farlo. Eppure, anche con
quei personaggi mai nati (e forse più che mai con quelli) riusciva a far
sognare i suoi lettori.
Tale fu la mia passione per i suoi lavori che, prima, mi spinse ad
affrontare, imbranatissimo undicenne, l'impresa della scrittura e spedizione
della mia prima lettera (o meglio biglietto postale, un foglio piegabile già
affrancato al cui interno si poteva scrivere... davvero roba d'altri tempi!)
per richiedere i numeri arretrati della serie. Al biglietto, un paio d'anni più
tardi feci seguire una lettera vera e propria con la richiesta di pubblicare
una nuova collana che ospitasse tutti i suoi personaggi.
Molti anni più tardi, divenuto a mia volta autore di fumetti, riuscii
rocambolescamente a rintracciare Pini Segna chiedendogli per telefono un
appuntamento per conoscerlo, durante una delle mie venute a Milano per la
consegna del lavoro. Di nessun altro autore ho mai sentito il bisogno di fare
la conoscenza personale. Ci incontrammo e parlammo a lungo. Lui non riusciva a
capacitarsi del mio amore per quel suo fumetto di cui quasi non conservava
memoria. Ma quando, molti anni più tardi, lo incontrai di nuovo perché in
redazione, a Fumo di China, avevamo deciso di intitolare a lui una nuova
categoria del Premio organizzato dalla rivista, quella dedicata alle
autoproduzioni, mi portò due regali: un disegno della testatina di Tim e Ox
ripreso da quella originale e realizzato apposta per me (campeggia tuttora
sulla parete del mio studio, sopra il tavolo di lavoro) e la letterina che gli
avevo scritto nell'infanzia! Disse che ci aveva “sentito” qualcosa di
particolare, e l'aveva conservata per tutti quegli anni. Durante
il viaggio da Milano a Perugia dove in occasione di Umbriafumetto sarebbero
stati consegnati i premi Fumo di China, compreso quello intitolato a lui, mi
raccontò episodi della sua vita che rivaleggiavano per forza narrativa, azione
e suspence con quelli delle sue storie migliori: i bombardamenti di Genova
durante la guerra... la spietatezza di alcuni reparti australiani che
sgozzavano i nemici col coltello... e il mistero del nome scelto da suo padre,
Segna (in tarda età qualcuno gli disse che probabilmente era il nome d'arte con
cui il pittore senese del Duecento Duccio di Buoninsegna firmava i quadri che
produceva per vari mercanti all'insaputa del suo abituale committente), che lo
ha angustiato nell'infanzia come in età adulta ma che gli salvò la vita quando,
catturato dai nazisti, fu risparmiato perché un ufficiale vedendo il nome che
finiva per “a” pensò che si trattasse di una donna e lo cancellò dalla lista
delle persone da fucilare. Sembrano storie inventate, l'ennesimo parto della
sua inarrestabile fantasia. Anche se così fosse, per me non avrebbe importanza.
Tutto questo faceva comunque parte del “vero” Pini Segna, l'autore che più di
ogni altro ha segnato la mia vita professionale, e una splendida persona che
sono felice di aver conosciuto.
**PINI SEGNA, RICORDI DI UN AMICO, COLLABORATORE e COMPAGNO DI GIOCHI!
di Emilio Uberti
Queste righe sono un contributo di Emilio Uberti, un talentuoso disegnatore che dopo un esordio a dir poco folgorante nel mondo del fumetto (in una quindicina di anni ha prodotto un'enorme quantità di materiale la cui qualità artistica lo rende ancora oggi uno degli autori più ricercati nel settore del collezionismo) ha deciso di dedicarsi ad una prestigiosa carriera di regista pubblicitario.
"Io e Pini Segna ci siamo conosciuti negli anni ‘50, non
ricordo come. Io avevo 20 anni ed ero
agli inizi come disegnatore. Segna era più grande di me, era sposato con un
figlio piccolo.
Quello che mi ricordo chiaramente è che era stato un
bellissimo incontro, era nato subito un grande feeling, e lui non nascondeva l’ammirazione
che aveva per il mio lavoro, al punto di propormi di disegnare una serie di
copertine e un racconto a fumetti: INDIAN KID.
Oltre che per il lavoro eravamo compagni di giochi; negli
intervalli di lavoro Segna mi trascinava nel bar sotto casa sua a sfidarmi in
interminabili partite al calcio
balilla. Gli piaceva da morire perchè mi batteva sempre! Questo lo rendeva
felice. Caro Pini lo ricordo sempre con grande simpatia.
Quando ho incontrato Sergio Bonelli e mi ha proposto di realizzare la saga di
KOCISS, ho abbandonato Pini e il suo mondo.
Con Pini voleva dire lavorare divertendosi, ma il lavoro con Bonelli era troppo
importante,ed era una sicurezza economica: allora avevo 23 anni e con i
proventi
di KOCISS ho avuto la possibilità, più tardi, di sposarmi.
Pini se la prese a male e ancora oggi quando tra una sua sparizione e
riapparizione mi capita di incontrarlo, se vai sul discorso, tira fuori sempre
la vecchia storia.
Peccato che negli anni si è isolato sempre più".
Emilio Uberti
***PINI SEGNA, ovvero IL FUMETTO COME CONTINUAZIONE DEL GIOCO INFANTILE
di Giuseppe Pollicelli
Questo articolo è un
gentile contributo del romano Giuseppe Pollicelli ed è gia apparso sul numero
16 della rivista "Dime Press" nel maggio del 1997 e riproposto nel
marzo 2000 all'interno del volume Bonelli & dintorni. (Appunti critici
e note bibliografiche sulla Sergio Bonelli Editore di Daniele Bevilacqua e
Giuseppe Pollicelli).
Premetto di non conoscere in modo approfondito la produzione
fumettistica di Pini Segna. Ciò malgrado, i non molti suoi lavori che mi è sin
qui capitato di leggere (la maggioranza dei quali da lui stesso sceneggiati) mi
sono parsi accomunati da un elemento che emerge in maniera così prepotente da
non far dubitare che riguardi l’intera opera del disegnatore toscano. Le storie
realizzate da Segna (che in realtà si chiama Segna di nome, in omaggio al
pittore aretino Duccio da Boninsegna, e Pini di cognome), pressoché tutte di
genere avventuroso, indipendentemente dall’ambientazione che può essere di
volta in volta western, fantascientifica, metropolitana e così via, hanno
sempre delle trame lineari, sovente ingenue. I suoi personaggi sono privi di
sfaccettature: completamente buoni o completamente cattivi, e consistono
esclusivamente del loro essere eroi. Nessun character ideato da Segna, cioè,
potrà mai fare un riferimento alla sua “vita privata”, quella che noi lettori
non conosciamo e che non è fatta di azione, scazzottate e inseguimenti, ma di
emozioni, crisi, dolori e quant’altro, e questo per un motivo molto semplice:
perché i characters di Segna non hanno, e non è nemmeno lontanamente
immaginabile che abbiano, una vita privata. Lo stesso Tex Willer ogni tanto
lascia trasparire la sua apprensione per il figlio Kit o la nostalgia per la
moglie Lylith, ma nulla di simile ci si può attendere da un Dick Montana, da
uno Jungla Kid o da un Hombre, tanto per citare tre creazioni segnane. Dick
Montana, Jungla Kid e Hombre sono infatti solo quello che vediamo e
nient’altro: non hanno dubbi su come devono agire, non si pongono problemi
etici, non hanno coscienza di quello che fanno. Sanno che debbono combattere i
loro nemici e far prevalere il bene, e tanto gli basta. Le creature di Segna
sono “superficiali” da qualunque punto di vista le si guardi, anche da quello
grafico, fatto questo che rende inconfondibilmente “segnane” anche quelle
storie che da lui sono state solo disegnate e non scritte (i lettori di Zagor
capiranno bene ciò che voglio dire). Il filo rosso che lega tra loro le
innumerevoli tavole prodotte da Segna, che ha operato ininterrottamente dal
1945 fino alla fine degli anni Ottanta, è rappresentato dunque dalla
superficialità: è impossibile “interpretare” un fumetto di Segna, perché esso
non offre oggettivamente niente di più di quello che è immediatamente visibile.
Con ciò non voglio dire che Segna sia un autore da dimenticare: il complesso
della sua opera è anzi la più significativa testimonianza di come il fumetto
avventuroso, in particolare quello italiano, sia sempre stato, tanto per i
lettori (in netta prevalenza giovani) quanto per gli autori (adulti), una vera
e propria prosecuzione dell’attività ludica. Che il gioco sia una componente
fondamentale dell’infanzia è risaputo. E per i bambini maschi (i fumetti di
Segna sono infatti quanto di meno interessante possa esistere per una lettrice
di sesso femminile, qualunque età abbia), giocare significa soprattutto
inventare delle storie più o meno inverosimili e movimentate i cui protagonisti
sono o loro stessi o, che è poi la medesima cosa, i loro bambolotti. Ebbene, i
personaggi, le trame e le situazioni via via proposti da Pini Segna nei suoi
fumetti, con un pizzico di logicità in più e parecchia profondità in meno, sono
esattamente quelli che si ritrovano, da sempre, nei giochi di un bambino. Il
rapporto tra l’attività ludica e la lettura dei fumetti è del resto molto
stretto: capita spessissimo che un bimbo tragga ispirazione per i suoi giochi
da un albo di fumetti o assuma come protagonista delle storie da lui inventate
un personaggio dei comics. Analogamente, in ogni autore di fumetti,
specialmente se d’avventura, sopravvive sempre un animo bambinesco, che lo
porta ad entusiasmarsi per le gesta dei suoi personaggi e a rivolgersi
prevalentemente ad un pubblico giovane. La tesi secondo la quale gli amanti di
fumetti avventurosi legano fortemente questa loro passione al periodo
dell’infanzia è ben dimostrata da quanto afferma il collezionista Salvatore
Taormina nella sua introduzione (eloquentemente intitolata “Voglia di sognare
ancora”) al volume commemorativo Il Grande Blek & Capitan Miki, edito
nel marzo del 1995 dalle edizioni Multidea: «Qualcuno si chiederà cosa spinge
un individuo adulto a collezionare albi e giornali a fumetti e a farli oggetto
di ricerca appassionata o anche, semplicemente, a leggerli e a guardarli con un
senso di struggente nostalgia. Credo che al fondo di questa inclinazione ci sia
un profondo legame con l’infanzia. Non è peregrino il fatto che ogni
generazione provi particolare interesse per quei fumetti che l’hanno fatta
sognare in età giovanile o adolescenziale».
Per tornare a Pini Segna, i suoi sono i fumetti italiani
d’avventura che più di tutti sono legati al modo di giocare dei bambini maschi,
un modo di giocare che è infatti meno ambiguo e ricco di implicazioni, di
norma, di quello femminile. Le tavole firmate da Segna, insomma, non vogliono e
non sanno dare altro al lettore che un puro e semplice divertimento, quello
stesso divertimento provato dall’autore nel realizzarle. Un divertimento
consolatorio e sentito come legittimo in quanto trova la sua giustificazione
nell’essere intimamente legato a un periodo che, da chi predilige le letture
della sua fanciullezza, viene considerato una vera e propria età dell’oro:
l’infanzia.
(G. Pollicelli)